domenica 10 giugno 2012

Io non sono un italiano medio. Dimostrazione matematica.

In questo peregrino viaggio da Sud a Nord nella puntiforme entità del popolo italiano mi sono imbattuta in un concetto a me ostile: l'italiano medio.

Il fatto è che per il 80% di italiani che hanno ricevuto la scuola dell'obbligo il concetto di media è quello che intuitivamente tutti capiscono e ricordano [1].
E poichè tutti pensano di averlo capito pensano che parlare di italiano medio sia un bene.
OrrORe e raccapriccio.
Vi svelerò con una dimostrazione razionale perchè l'italiano medio è il male da sconfiggere, il modello da osteggiare, il precursore della fine del nostro popolo, una delle piaghe d'Italia.
(ok sono epica e altisonante ma qui comando io).
Adesso cliccate qui, la colonna sonora ideale via accompagnerá in questa epifania.

La formula matematica della media è di per se un concetto banalissimo. misuri un dato evento n volte, sommi i valori e dividi il totale per il tuo n. otterrai un valore che rappresenta il valore piú frequente tra quelli che hai misurato. Tutto ciò esclude, matematicamente l'evento raro, il caso anomalo. escludi in natura il nano malefico o il genio ribelle, che vanno fuori dalla media.
In gergo statistocazzico la media appiattisce e livella. Quindi perchè tu ti accorga di una differenza ci vuole un cambiamento macroscopico. è in questa definizione che si insinua il male dell'italiano medio.

In sostanza quello che determina le caratteristiche dell'italiano medio è la frequenza, elevata, di determinati eventi, che incidono malignamente sulla media. Vi descrivo quelli più frequenti, quelli che vanno a rovinare le nostre caratteristiche socio-demografiche.

La maggioranza degli italiani guarda la televisione. Tanta televisione. La accendono appena entrano in casa, per non sentirsi soli, molti l'accendono mentre vanno in altre stanze così per avere rumore intorno.
Una vastissima percentuale di italiani guarda le reti del servizio nazionale RAI, e a latere le reti MEDIASET, salvo poi rinnegarlo all'aperitivo mangia e bevi. Le altre reti non esistono.

Al 90% degli italiani di tutte le età piace lamentarsi. In continuazione, e per tutto. Prima si lamentava al bar, agli angoli delle strade, facendo comizi. Ora lo fa su facebook. Non è ancora del tutto arrivato a twitter, figuriamoci poi su G+. E' una lamentatio non petita, ma anche senza scopo, anche perchè alla fine non conclude, non investe, non ci mette la faccia.

All'80% delle persone sta bene il detto "è bello fare il frocio con il culo degli altri". Se non fosse che molti ancora fanno un pò le smorfie a vedere due omosessuali che si baciano, persino nei film, e appoggiano chi dice "meglio con le minorenni che con i gay".

La media dei libri letti dagli italiani è di 1 libro all'anno. All'inizio facevo fatica a crederci. Poi parlando in spiaggia scopri che durante l'anno non si legge, si legge solo in vacanza. L'ultimo di Fabio Volo. Mi chiedo come andrà adesso che con i tablet e le promozioni flat UMTS tutti saranno connessi h24 anche su facebook.

Come ineluttabile conseguenza, la stragrande maggioranza degli italiani è tendenzialmente ignorante, ha un vocabolario ridottissimo, salvo poi arricchirlo con vari intercalari, dalla volgare parolaccia, al sempre verde "cioè".

Se questi sono gli eventi più frequenti, questi saranno anche quelli che incideranno sui valori medi di ogni evento, l'italiano medio potrebbe averne uno o più di uno di questi fattori, che si possono manifestare anche in contemporanea.
L'italiano medio visto così è un ciclope, con la vista rovinata dalla TV e internet, quindi un ciclope miope.

Si salvi chi può.


[1] Dielle L. et al 2012

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