martedì 25 settembre 2012

Summertime Blues (there ain't no cure for the)

From now on, I'm going to write my posts both in English and Italian. It's good practice, and I still have loads to learn.
(and yes, I'm cheating. Every now and then, I'm getting extra help. Thanks, Danielle).

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Too much time has passed since I wrote in my log. My crew tonight is on land, off duty.
They crowd all the harbor taverns, looking for rum, women and songs.
I'm alone on the ship, exept for the riflemen squad still on duty and for the ill lookout in the sick bay.
The warm waves keep me company this hot summer night, and I think about times past.
Was this a full summer? I'd say so.
I said goodbye to someone, and I got acquainted with someone else.
I found a new friend, and I lost an old one.
I played beer pong; I was shot in paintball; I went to an American barbecue. I saw fireworks on the Forth of July and Atlantic City casinos. I walked over the Brooklyn Bridge at sunset and through Times Square at midnight; I saw an aircraft carrier and the space shuttle. I witnessed a fight and subsequent police intervention. I saw drug smuggling. I went sailing; I went to horse races, to indie, rock, and rap concerts.
I saw a baseball game in a stadium, and went to pubs for football ones. I had Mexican food with Mexican people, Chinese food with Chinese people, Japanese with Japanese and American with Americans. I hosted drunk women in my home. I took some of them in from the street in front of my house, and walked some of them to theirs. I went to Gay Pride Day and Pirate Day.
I played my guitar and someone else’s. I talked about politics and religion. I explained Italy to those headed there and I had America explained by those who always lived here.
I walked a lot, swam even more, and danced more than I ever did in past years.
I smiled making love; I cried feeling lonely; I felt at home, and felt like a stranger.
I made Baltimore the city I've lived in for the longest time (after Modena).
I toasted with Lambrusco, with Rochefort 8, with Natty Boh and with Negroni.
I discovered new authors, new stories and new books to delve into.
I sacrificed mice and created new viruses. I managed to converse with my taciturn colleagues.
I fell in love. I got depressed. I was moved, and I was bored.
I lived.
I lived not as much as I could, but more than I believe I could.
I still have a long journey ahead.


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Dopo troppo tempo riprendo in mando il mio diario di bordo. La ciurma stanotte e' a terra, in liberta'. Affollano le taverne del porto, cercando rum e donne e canzoni.
Sulla nave sono solo, a parte la squadra di fucilieri di turno e la giovane vedetta malata in infermeria.
Mentre lo sciabordio delle onde calde della notte d'estate mi culla, riprendo quete pagine, pensando al tempo trascorso.
E' stata un'estate piena? Direi di si.
Ho perduto una persona, ne ho trovata un'altra.
Ho guadagnato un amico in piu', ho salutato un'amica in partenza.
Ho giocato a beer pong, mi hanno sparato al paintball, sono stato ad un american barbecue. Ho visto i fuochi del 4 luglio e i casino' di Atlantic City. Ho camminato sul Brooklyn Bridge al tramonto e per Times Square a mezzanotte,  dentro una portaerei e davanti allo Space Shuttle. Ho assisito ad una rissa e all'internvento della polizia. Ho visto un traffico di droga. Sono stato a navigare a vela, alle corse dei cavalli, a concerti indie e rock e rap. Ad una partita di baseball allo stadio e a partite di football nei pub. Ho mangiato messicano con messicani, cinese con cinesi, giappoense con giapponesi, americano con americani. Ho ospitato donne ubriache, ne ho raccolte svenute dalla strada davanti casa, ne ho accompagnate a casa altre. Sono stato al Gay Pride e al Giorno dei Pirati.
Ho suonato la mia chitarra e quella altrui, ho discusso di politica e di religione, ho spiegato l'Italia a chi doveva andarci e mi sono fatto spiegare l'America da chi ci sta da sempre.
Ho camminato tanto, ho nuotato di piu', ho ballato piu' di quanto avessi fatto gli anni passati.
Ho sorriso facendo l'amore, ho pianto sentendo la solitudine. Mi sono sentito a casa e mi sono sentito fuori posto.
Ho reso Baltimore la citta' in cui ho passato piu' tempo al mondo, dopo Modena.
Ho brindato con Lambrusco, con Rochefort 8, con Natty Boh e con Negroni.
Ho trovato nuovi autori da leggere, nuove storie da scoprire e nuovi libri in cui viaggiare.
Ho ucciso topi e creato virus, sono riuscito a chiacchierare con i miei colleghi silenziosi.
Mi sono innamorato, mi sono depresso, mi sono emozionato e mi sono annoiato.
Ho vissuto.
Meno di quanto avrei potuto, piu' di quanto pensavo di poter fare.
Il viaggio e' ancora lungo.