domenica 23 febbraio 2014

Di lupi e pelo: di come il lupo perde il pelo, ma soprattutto lo cerca

"
aledetto il giorno che l'ho incontrato" disse la principessa. Stirava verso il ginocchio il bordo della gonna, e teneva le gambe incrociate strette.
I suoi cortigiani la guardavano sgomenti. Nessuno aveva immaginato che così fantasiose, articolate e straordinarie potessero essere state le giornate in cui la principessa era mancata dal regno.
Ma andiamo con ordine.
Tutto cominciò da un libro. 
La principessa trovò il libro in una cantina e ne lesse pagina dopo pagina: narrava la storia di un cavaliere oscuro e misterioso, in perenne lotta con il destino, in continua fuga da maghe bramose del suo cuore.
Trovava sollievo da quella lettura: si rifugiava all'ombra del bosco e scappava dal padre, ostinato a trovarle presto marito.
Ad ogni pagina, il libro catturava sempre di più la sua attenzione e sembrava sempre più reale, finché un giorno, mentre leggeva l'ennesima scena di fuga, un rumore la distrasse dalla lettura. 
Un lampo e dietro il cespuglio scomparse il conosciuto sentiero verso il castello. Al suo posto una nuova strada, appena battuta, ma lineare, radiosa. 
"Decisi di seguire quella strada. Tradii mio padre e mio fratello, senza voltarmi indietro. Partii, sentivo che quella strada mi avrebbe portato mondi nuovi. E così fu, conobbi il cavaliere e tutta la sua coorte: così diversi, così intraprendenti e critici verso gli antichi costumi, così innovatori. Ne rimasi incantata. Il cavaliere oscuro mi corteggiò ed io me ne innamorai"
Bevve piano dal bicchiere, la principessa, distogliendo lo sguardo. Una cortigiana richiamò la sua attenzione "Ma perché decise di non nascondere la cosa a noi suoi fedeli amici?"
"Eravamo entrambi in fuga: lui proveniva da una maga che trasformava gli uomini in animali, io non volevo passare per la persona che aveva rotto gli equilibri della sua società, non volevo essere il nuovo che spaventa e disorienta. Volevo stare a guardare e godermi il momento"
"Poi un giorno ha iniziato a trasformarsi, e a diventare lupo"
Tutti i presenti la guardarono in silenzio
"Era sempre più freddo, sempre più distante, respingeva ogni mio tentativo di avvicinamento. Le persone di corte che mi avevano conosciuto iniziarono a dividersi, ma quasi tutti, sudditi, appoggiarono il cavaliere. Il suo lato oscuro era quello di essere un lupo: attirato dalla carne, nuova, recalcitrante a qualsiasi legame. Un cane sciolto in cerca di conferme del proprio ego, ma a breve termine."
"Lei avrebbe voluto concretizzare la relazione?"
"Si, e questo lo fece trasformare in un essere immondo. Cominciai a cercare antidoti, convinta che fosse un sortilegio della sua ultima donna. Passavo le mie giornate a correre da una parte all'altra del regno, senza trovare risposte alle mie domande. Poi una cortigiana, preoccupata della mia salute, mi spiegò che non era frutto di una maledizione, era la sua natura: non appena una donna faceva un passo verso una direzione più concreta inevitabilmente il suo istinto da lupo lo costringeva a cercare altro, era meglio allontanarsi dal regno. Da li a poco mi lasciò. Mi ha strattonato come un lupo strattona la preda prima di ucciderla. E quando si è accertato di avermi lasciata agonizzante si è trovato qualcun'altro"
"Perchè non è tornata da suo fratello?" 
"Quel tradimento è stato un brutto colpo per lui. E' andato via dal regno. Per sempre"
"E adesso che farà, Principessa? E che fine hanno fatto le persone che ha conosciuto"
"Loro saranno lì a vegliare che io abbia ripreso la strada, io riprendo a camminare. Il lupo invece so che sta facendo lo stesso con un'altra: la corteggerà, l'amerà, la strapperà dalla sua famiglia e quando avrà finito la butterà.
La mia soddisfazione sarà che lui rimarrà solo, a furia di rifarsi il pelo"

E così la Principessa bruciò il libro, e cosparse le ceneri. Un pò di queste le sigillò dentro un ambra a perenne monito. 


lunedì 3 febbraio 2014

Lo strano caso dei genitori in trasferta

Se c'è una cosa che caratterizza l'italiano medio dal resto degli europei (e mi contengo) è il cordone ombelicale con i propri genitori.

Se poi questo italiano medio è anche meridionale, il concetto di genitori acquisisce una connotazione allargata: con il fidanzamento di lungo corso (la convivenza o il matrimonio, insomma qualsiasi legame che duri più di 4 anni), infatti, ti trasformi in uno strano essere mitologico con una testa, due gambe, due braccia e QUATTRO genitori.

Ora, sia ben chiaro, nulla si tolga ai miei due genitori adottati (che per certi versi sono meglio dei miei e almeno quelli non mi ci sono capitati per caso alla nascita, ma un pò me la sono cercata), ma non so se ci si rende conto di cosa significa avere QUATTRO genitori.

Bene. Se il vostro viso si è trasfigurato in una smorfia munchiana, non vi preoccupate, non è lo scenario peggiore che potrei disegnarvi.
Provate ad immaginarvi i 4 genitori in trasferta, in vacanza, in moto perpetuo verso Nord.

Insieme.

Sì, insieme: stesso volo andata e ritorno, stesso numero di valige, stessi acciacchi (quasi).
E non è ancora finita.
Immaginate l'arrivo a destinazione, casa mia, dove alloggeranno alla bene e meglio per 6 giorni.

Se state cominciando a strapparvi i capelli per la disperazione sappiate che non è la cosa peggiore che possa capitare.

Sì, perché, è il fato che lo ribadisce tutte le volte, accadono strani cataclismi naturali, vere e proprie piaghe italiche che sembrano volerci sottolineare la pazzia che abbiamo appena commesso.
Questi gli eventi in ordine di apparizione:

  • 35°C in pieno Maggio
  • Eruzione dell'Etna
  • Nevicata record a Marzo
  • Gelo polare a Dicembre
  • Pioggia battente per 5 gg e 5 notti ad Aprile
Mi aspetto strani eventi il prossimo carnevale, e probabilmente a Pasqua.

Se qualcosa d'insolito capiterà ricordatevi di questo post...