domenica 29 luglio 2012

vite parallele

Lei: si sveglia, prepara la colazione e nel frattempo pensa al pranzo da portarsi dietro. Va a lavoro. Dopo 8 ore corre fuori dall'ufficio, va a fare la spesa, passa dal bancomat. Arriva a casa, svuota le borse, prepara la cena. Toglie dai fili i panni stesi mentre parla con la madre al telefono.
Mangia, sparecchia, prepara l'asse da stiro. Stira guardando un vecchio film. Lascia i mucchi caldi e vaporosi su una sedia, si siede sulla poltrona, manda qualche sms per organizzare la serata del giorno dopo. Perde, inevitabilmente, il finale del vecchio film.

Lei: si sveglia. Fa colazione e inizia a pensare a cosa cucinare per pranzo. Guarda il meteo. Farà caldo. Decide per un insalata di riso. Lava i piatti della sera prima e va a fare la doccia. Esce, gira due o tre supermercati per trovare il prodotto piú conveniente. Torna a casa, mette a posto la spesa. Il riso abbonda nella bocca degli sciocchi ma l'insalata di riso in fondo non è mai abbastanza. E' ora di pranzo, mangia al volo e va in palestra, tornerà affamata ma contenta di avere la sua insalata di riso pronta da mangiare davanti alla tv.

Lei: si sveglia, fa colazione per riappacificarsi con il mondo. Fa la doccia e pensa a cosa indossare, sarà una giornata lunga per un assistente, ma ha tutto pronto. E' tutto organizzato. Esce di casa, prende un giornale al volo e si fionda in metropolitana. 6 ore fuori casa ma almeno altre 4 da lavorare davanti al pc, profezia avverata. Torna a casa. Indossa felpa e impermeabile. Corre per un'ora come se non ci fosse un domani, la stanchezza le fa ricordare di non avere ancora mangiato. Dopo una bella doccia, mangia anche se non ha molta voglia e poi davanti al computer.

Lei: perchè svegliarsi la mattina presto? Svegliarsi tardi non le preclude di andare al mare, magari mangiare una granita e una brioche che da sole sono come un pranzo. Nel pomeriggio ha un appuntamento dall'estetista, deve rinnovare la ceretta, manicure e pedicure. Deve essere pronta per la serata con invito. Finisce dall'estetista che è già ora di aperitivo, si vede con le amiche, decideranno cosa mettere la sera. Torna a casa, mangia qualcosa di buono fatto da mamma. Si prepara. Non si sente proprio il massimo oggi, eppure come rinunciare all'invito E' ora di andare fuori, anche questa sera farà mattina.


mercoledì 11 luglio 2012

Consigli sulla felicità

Ci sono cose che vanno vissute e godute nella loro effimera istantaneità, è uno dei migliori consigli che Shopenhauer nei suoi Consiglio sulla Felicità dà tra le righe, è che preoccuparsi di costruire su fondamenta larghe la felicità è un'utopia, bisogna adottare piccoli stratagemmi, per raggiungere la serenità.

Oggi ho avuto la certezza che in questo lato del continente, gli astri ma soprattutto le persone hanno reso le giornate particolarmente infelici.
Per questo stasera vale la pena fare un riepilogo dei momenti in cui mai mai MAI bisogna dubitare se siano portatori di felicità, anche se durano un attimo. E goderseli, goderseli tutti, finchè ci sono senza preoccuparsi del dopo.

  1. Una fetta di torta a colazione, l'unica rimasta ma la più ricca
  2. Il primo bacio al secondo incontro
  3. Svegliarsi alle 5 del mattino perchè il tuo piccolo parassita in grembo preme sulla vescica ed interrompe un incubo
  4. Ridere del tuo subconscio con un'amica che sa quanto sia esilarante
  5. Ricevere un messaggio inaspettato dalla punta che sembrava averti scaricato per un altro
  6. Avere ragione ogni tanto
  7. Due giorni di idillio
  8. Un bagno caldo a suon di musica per archiviarli
  9. Il confort food 
  10. Il beccarsi in chat poco prima di andare a letto, o appena svegli perchè hai voglia di un "ciao"

Sia chiaro, tutto il resto continuerà ad essere umido, nebbioso, bagnato e ricco di ansia. Ma vuoi mettere un acquazzone con qualche sprazzo di sole?

martedì 10 luglio 2012

Vertigo

Questo nuovo mondo riserva serate imprevedibili.
Che ti colpiscono a tradimento, scavandoti dentro un solco che resterà per tanto, tanto tempo.
Una sera di luglio, sotto un cielo grigio di vapore e umidità, mentre l'aria sugosa e calda ti avvolge come un manto bagnato, succede che ti ritrovi altrove, in una vertigine di passato e presente.
Sei in America, a ridosso del 4 Luglio, in una piccola taverna in centro città: l'aria qui è più fresca, le mura sporche e annerite, una band sta finendo di montare il piccolo palco e la penombra ti accoglie come un vecchio amico; niente locali alla moda, niente luci e vestiti colorati, solo alcool e musica nella semioscurità. Casa.
Non sei solo: ti ha invitato una ragazza, le piace la musica e le piace andarla a sentire con te. E' molto dolce, e nonostante il buio quegli occhi verdi continuano a chiuderti la gola. Bevete qualcosa di fresco, mentre chiacchierate in attesa dell'inizio. Lei è americana, ma anche russa, e ha una visione del mondo più europea che yankee. La birra è fruttata, dolce: è una bianca, fermentata alla belga.
Ogni volta che lei sorride, la vertigine ti scuote.
La band comincia. Sei in America, quasi al 4 luglio, e ascolti un festival gitano di band slovacche. La vertigine aumenta un poco ancora.
La sala si muove. Non c'è pienone e ognuno può seguire la musica senza urtare nessuno. La guardi ballare e sorridi: si muove come una bambina, una goffaggine infantile che te la rende ancora più cara.
E poi arriva.
La musica è un mezzo potente. Come gli odori.
Trasporta un intero mondo di ricordi, di luoghi, di emozioni e di sensazioni e te lo riversa addosso, come una cascata.
Sei in America, al 4 Luglio. Con una ragazza russa.
E nell'aria vibrano le note di Bella Ciao.
Vertigine.