domenica 13 ottobre 2013

Giappone, mon amour

Nell'ultimo post ho detto che avrei rivelato dov'ero stato in viaggio. Ebbene, in Giappone. Tre settimane di intenso tour cultural-linguistico-religioso-gastronomico. Il fatto di esserne tornato vivo mi induce a lasciare una testimonianza dell'esperienza. Non che il Giappone sia di per sé pericoloso e non credo di rischiare nemmeno l'insorgenza di malattie strane e raccapriccianti. Tuttavia, voglio dare a chi legge un semplice consiglio: non andateci mai, per nessuna ragione, in agosto! Le temperature sono da girone infernale, con un'umidità tropicale che impedisce ad ogni singolo poro di respirare. Tokyo è un forno di acciaio e cemento a 40 gradi. Ora ho una collega giapponese (proprio di Tokyo) la quale mi ha detto al rientro: “ma nemmeno io andrei mai a casa in agosto!”. Della serie: sei un cretino.
Comunque a parte le condizioni atmosferiche proibitive, il Giappone è una terra straordinaria. Il primo impatto all'arrivo è stato proprio con l'oggetto che i giapponesi sembrano adorare di più: il WC. Un simpatico tastierino vi permette di selezionare diverse opzioni. Non avendo il bidet, l'ingegnosità nipponica ha pensato bene di fonderne le funzioni nel water closet. E così, alla fine della vostra attività, pigiate un pulsantino e un getto di acqua calda verrà direzionato proprio lì, su quel punto ultrasensibile, ultimo tratto del vostro apparato digerente. Con una precisione che lascia attoniti! Io personalmente ho trovato un po' fastidioso questo getto così preciso, ma qualcuno (e non farò nomi) lo trovava piacevole. De gustibus. Negli apparati più sofisticati potete anche regolare la temperatura dell'acqua (e quella della tavoletta dove poggiate le terga). 












Ma lo stupore e l'ammirazione hanno raggiunto vette sublimi quando in uno dei ryokan in cui abbiamo alloggiato, aprendo la porta del bagno, il WC ha spalancato da solo il suo coperchio e i suoi led blu si sono accesi e illuminati per darmi il benvenuto. Gli mancava solo la parola. Commovente. 
Forse il grado di civiltà di una nazione si dovrebbe misurare sulla base dell'attenzione che essa pone su quest'atto così importante. I giapponesi, non c'è che dire, sono un popolo straordinario. 
L'ozioso

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