domenica 23 marzo 2014

Il Potere: avviso ai naviganti (frammento del manifesto dell'Ozioso)

Molto spesso se ne parla nella letteratura, nei film, sui giornali, ma il modo in cui se ne parla ne dà sempre una visione distorta. Per motivi di semplicità e chiarezza viene rappresentato da un personaggio, il cattivo di turno, che domina cose e persone con pugno di ferro e contro il quale l'eroe solitario si batte. Mi riferisco allo stereotipo del Potere. Stereotipo spesso incarnato da un singolo. Ma il Potere vero, quello che domina la vita di tutti i giorni è molto più subdolo ed efficace di un dittatore solitario. Perché tutti siamo sotto il suo controllo e sempre in modo inconsapevole. 

Nel XVIII secolo il filosofo inglese Jeremy Bentham pensa all'architettura di una nuova prigione, chiamata Panopticon. L'idea è quella di creare un edificio circolare in cui tutte le celle dei detenuti guardano verso un cortile interno. Al centro di questo cortile c'è una torre di guardia dalla quale un solo uomo può osservare in senso circolare tutte le celle che ha attorno a sé, ma i prigionieri non possono vedere l'interno della torre. In questo modo un solo uomo può controllare centinaia di prigionieri. Ovviamente non è possibile che la guardia osservi tutti contemporaneamente. Ma questo non è importante, perchè i prigionieri non sapranno dove la guardia sta osservando e questo creerà le condizioni affinchè essi agiscano come se fossero sempre osservati, in ogni momento.


Questo genere di Potere non ha nulla a che vedere con la persona che si trova nella torre, perchè è l'idea di essere osservati che induce di per sé il controllo dei propri comportamenti.
L'idea è più potente dell'occhio del Grande Fratello di Orwell. Perchè se potessimo fare come nei film, nei romanzi, quando l'eroe apre l'ultima porta dell'ultima scena, e trova lì il tiranno asserragliato nella stanza dei bottoni, se potessimo aprire quella porta, se potessimo entrare nella torre, cosa troveremmo? Niente. Solo cavi, pulsanti, controlli. Ma sarebbe vuota.

Lo sviluppo della società occidentale si fonda su questa idea metaforica del Panopticon. Noi stessi abbiamo costruito la torre centrale. Il Potere che ne scaturisce è in qualche modo l'ectoplasma del mondo occidentale. 
Michel Foucault descrive egregiamente questo processo storico nel suo libro “Sorvegliare e punire”. 
Le istituzioni della nostra società, cioè le scuole, gli ospedali, le chiese, l'esercito, si fondano tutte su un unico modello che è quello della prigione (rimando al libro per l'analisi dettagliata che è lunga e complessa). Possiamo davvero pensare di essere liberi in una società che è stata fondata su questo modello?

Il Potere che ne scaturisce è un'emanazione nella quale cresciamo, viviamo e moriamo. E' una sorta di campo magnetico nel quale tutti siamo immersi e oggetto della sua attrazione. Non c'è spazio per chi non si adegua al sistema, cioè il folle, il reietto, il disadattato, colui che sta fuori dalla norma. Non c'è spazio nemmeno per il fannullone, che infrange le basilari regole sociali imposte dal Potere: lavorare, sposarsi, fare figli e morire (possibilmente senza disturbare troppo). Solo così sarai un membro degno della società che ti ha accolto. 
Quali scelte abbiamo? Adeguarci ad esso e vivere la nostra vita come tutti. Decidere di essere parte del sistema, che, beninteso, può anche piacerci. Oppure, fare come meno dell'1% della popolazione, ribellarci e cercare un diverso e personale spazio di libertà. Attraverso la follia, l'arte, la rivolta non istituzionale. E' successo a pochi individui, ad esempio a quei pochi che si sono opposti al nazismo negli anni '30, a Gesù, a Mishima (che per questo praticò il seppuku), a Panagulis che lottò ostinatamente contro il Potere che in Grecia cambiò faccia negli anni '70, ma non cambiò natura e che come l'idra di Lerna, tagliata una testa ne vide spuntare altre due, e altri casi eclatanti. 

Non siamo mai liberi, premuti dalla pressione sociale che ci plasma, dagli affetti che in qualche modo ci schiavizzano, dai bisogni che vengono inventati per noi, ecc.... E' difficile dire fin dove è male e fin dove è bene tutto ciò. Il prezzo per liberarsi di tutto questo è la solitudine, l'amarezza e la certezza di vivere una vita da perdenti. Nessuno può essere biasimato per non fare questa scelta. 
Ma dobbiamo essere consapevoli che spesso le scelte che facciamo non sono nostre, ma sono indotte, e l'astuzia più grande del Potere è farci credere che siano tutta farina del nostro sacco. 

L'Ozioso








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